Descrizione del percorso
La partenza sarà domenica 11 maggio da Piazza Alessandro Rossi alle ore 14,30. (Iscrizioni dalle 14,00).
In questa Piazza oltre al Duomo di Schio si trova il monumento al Tessitore. L’Omo è un’opera del 1879 scolpita da Giulio Monteverde per volontà di Alessandro Rossi. Dedicato al lavoratore tessile, nella base del monumento sono incise 8 frasi dedicate al lavoro e alla famiglia.
Dall’Omo si proseguirà verso via Carducci, passando davanti alle ex carceri (attuale biblioteca) e svoltando per via Mazzini dove si ammira tutt’oggi la Casa dei Canarini.
E via di pedale in direzione Santorso, alla volta della prima tappa degustazione!
Proseguiremo per Via Boldoro e Via Braglio, dopo l’incrocio con via Veneto in zona industriale passeremo vicino alla Casa Celeste di Santorso.
Siamo nella zona del Podere modello di Alessandro Rossi.
Nelle intenzioni del Senatore il podere doveva rappresentare una via per integrare fra la nuova industria nascente e la tradizionale economia agricola.
Il Rossi si affida quindi a Caregaro Negrin,il suo architetto di fiducia per la progettazione e l’organizzazione del podere affinchè crei un’azienda agricola, come luogo di esercitazioni e di esperienze pratiche per gli alunni della scuola di pomologia e di orticoltura di Schio.
Il Podere occupa una superficie di 39,582 ettari ed è diviso in due parti dalla strada statale che collega Schio e Piovene.
Esso è dotato di uno stabile principale e di cinque case coloniche per il capo e i coltivatori, case che in base al colore dell’intonaco si chiamavano:
– Casa Gialla o Casa dei Galli
– Casa Verde o Crosarolle
– Casa Rossa
– Casa Bianca
– Casa Celeste …
Dopo Casa Celeste con il sottopasso ciclabile entreremo nella zona campi tennis/ campo calcio Santorso.
Qui lasceremo la bicicletta lungo le mura di Oasi Rossi e entremo a piedi per la visita guidata al vasto parco che rappresenta oggi la parte visitabile della Villa Rossi, è segnato dall’andamento sinuoso dei percorsi, da numerose essenze esotiche tipiche del collezionismo botanico del tempo, da un laghetto, da cascatelle e fontane, da capricci, ninfei, grotta dei camosci, voliera, e da un tempietto “a rovina” che all’interno ospita un acquario. Serre e uno chalet destinato al giardiniere segnano il limite sud-est del parco.
La strada separa il breve giardino antistante la villa con il retrostante bosco a monte, detto “Parco delle Rive” per la presenza di risorgive percorreremo il sottopasso che collega i due giardini.
Dopo una degustazione dei prodotti del Giglio Rosso e i vini Tonello di Scortegagna Paolo ci dirigiamo per stradine interne che evitano inutili salite alla Fabbrica Saccardo.
Nel suo insieme il complesso industriale Saccardo interessa un’area coperta di circa 10.000 m², strutturata in vari gruppi costituiti da campate in serie dotate di coperture a shed, costruite su vari livelli, adattandosi così alla naturale pendenza del terreno.
Il corpo maggiore, ubicato più a monte, era destinato alla produzione di tubetti e come locali magazzino, quello più a valle, di minori dimensioni, era dedicato alla produzione di navette in legno. Dalle coperture si elevano due ciminiere in laterizio di diversa altezza.
Nel corpo principale della fabbrica sono ancora conservate le turbine originali (prodotte dalla Riva di Milano e dalla Pellizzari di Arzignano) ed il quadro comandi d’epoca in marmo di Carrara delle antica centrale elettrica aziendale, restaurata a partire dal 1993 e resa nuovamente operativa mediante l’installazione di una moderna turbina Pelton. (wikipedia)
Dopo la visita all’interno della Fabbrica Saccardo torniamo a Schio. Dopo il Famila giriamo per via Nogarola percorrendo tutta la pista ciclabile, passando davanti al monumento dedicato al primo Volo del Dirigibile Italia di Almerico da Schio (1905). Prima dell’ospedale attraversiamo la strada e dopo una piccola salita ciclabil a zig zag ci immettiamo in via Cima Portule, Via Resecco, Via Colombo per uscire in Via Leonardo da Vinci (attraversamento semaforico con chiamata a richiesta). Dopo 200 metri sulla sinistra lasciamo Via Vinci per un bellissimo sterrato nel bosco che ci porterà davanti ai Cappuccini. Qui dovremo scegliere il percorso: Corto per Via Cappuccini e arrivo in piazza Alvise Conte (la guida turistica Vi aspetta dalle 16,30) oppure girate a destra verso zona Pep Poleo e il Ponte della Gogna. Da qui sono altri 12 km all’arrivo. Si può fare…!
Discesa da Poleo fino al ponte della Gogna. Il nostro personale Vi aspetta al semaforo pedonale con chiamata a richiesta. Attraversate via Rovereto e procedete per via Rossani. Allo stop a destra vi immettete in via P. Lioy detta anche la “ferrata” perchè di qui passava il treno “Vaca mora” che andava a Torrebelvicino in Lanificio Rossi.
A Pievebelvicino si attraversa la strada e dopo una, non impegnativa ma, lunga salita si arriva in piazza Torre. Si prende Via Rimembranza e dopo una leggera discesa siete davanti all’ex stabilimento Rossi (ex Rosabel). Grazie alla Pro Loco e al negozio La Buona Terra degusteremo ottimi prodotti locali e biologici: salse e marmellate, Salumi Lattenero. pane di Torre e Acqua Fonte Margherita… l’Assessore vi farà da guida per illustrare tutta la zona Torre/Pieve e la Roggia maestra…
La tappa successiva ci porterà da Pievebelvicino a Magrè, una gradita discesa e una leggerissima salita ci condurrano dritti dritti alla Filanda Bressan, in via Camin, al cui interno è ancora ben conservata l’originale ciminiera in cotto.
Pensate che l’insediamento è documentato addirittura dal catasto napoleonico e da quello austriaco, mentre l’attività dell’opificio è tracciata dal 1914, quando contava 102 bacinelle e 180 operaie.
Negli anni Trenta, con Arnaldo Bressan, la filanda occupava ancora una ottantina di lavoranti.
Il complesso, composto da vari fabbricati organizzati attorno a due corti, è stato recuperato negli anni Ottanta dall’Amministrazione Comunale che lo ha destinato ad alloggi per anziani: l’attuale e vivacissima Casa Albergo “La Filanda”.
Proprio i loro volontari ci accoglieranno per offrirci la terza degustazione con Formaggio di Grotta delle Latterie vicentine accompagnato dai vini della Cantina Valleogra.
Ultimo sforzo per la tappa finale!
La guida ci aspetterà al Quartiere Operaio, che raggiungeremo scendendo “la riva” di Magrè e girando per via Fusinieri. Potremo così ascoltare interessanti notizie sul quartiere circostante, sul Lanificio Cazzola e sul Lanificio Lora davanti ai quali passeremo poco dopo.
Da lì, ultime pedalate verso piazza A. Conte e ultimo incontro con la guida per scoprire i segreti della Fabbrica Alta, del giardino Jacquard e naturalmente del Lanifico Conte che fà da meraviglioso sfondo al nostro Arrivo!
BUONA PEDALATA A TUTTI!!!