Percorso a piedi
1 – Il Parco La Favorita
Rappresenta un complesso paesaggistico di assoluto prestigio (circa 5 ettari). La progettazione del parco La Favorita fu affidata negli anni Trenta da Gaetano Marzotto a Bonfanti e Zardini, autori di gran parte della Città Sociale.
Al suo interno vi si riconoscono: gli ingressi monumentali, la grande gradinata, le balaustre di pietra e graniglia dei terrazzamenti, il viale alberato, le serre e il parco romantico. Al centro dell’area monumentale, il progetto prevedeva la realizzazione di una grande villa padronale. I lavori per la sua realizzazione furono interrotti a causa della seconda guerra mondiale e mai più ripresi. Le fondazioni del palazzo sono tuttora visibili.
2 – La “città sociale”
Venne costruita a Valdagno negli anni tra il 1927 e il 1937, in coincidenza con la fase di maggiore espansione dell’industria laniera valdagnese. La città si organizza su una struttura viaria ad assi ortogonali parallela al fiume, lungo il quale corre un viale alberato per una estensione di oltre un chilometro. Le piazze principali sono due, entrambe in corrispondenza di due ponti di collegamento con la zona degli stabilimenti e con il centro storico.
3 – Scuola elementare A. Manzoni
4 – Museo delle Macchine Tessili
La lavorazione della lana, già abbastanza fiorente nella vallata dal XIV-XV sec, conosce un notevole sviluppo alla fine del ‘700, quando i lanaioli valdagnesi ottengono il permesso di fabbricare “panni alti”. Alla successiva crisi dell’epoca napoleonica, che fa scomparire quasi tutte le aziende, sopravvive solo quella di Luigi Marzotto.
Il Museo è allestito in una parte dei Laboratori di filatura, preparazione e tessitura dell’Istituto Tecnico Industriale “V. E. Marzotto”, la cui sede venne fatta costruire nel 1936 dal conte G. Marzotto. Ha iniziato la sua attività nel 1999 ed è andato completandosi negli anni successivi con l’intento di testimoniare il progresso tecnologico di un settore produttivo che ha segnato profondamente la città e il territorio.
5 – Fondazione Marzotto – residenza anziani
6 – Scuola di Musica “V. E. Marzotto”
Nel 1935 Marzotto fece costruire su progetto del Bonfanti, come sede della Banda e dei corsi musicali, la Scuola di Musica, edificio di gran pregio architettonico fornito di aule, di uffici e di un bellissimo Auditorium per prove e concerti.
Un auditorium, il luogo in cui i suoni e le voci diventano energia, un auditorium di una cittadina industriale, voluto e costruito da imprenditori capaci di produrre visioni: i Marzotto.
7 – Alloggi dipendenti “Marzotto”
Furono costruiti circa mille alloggi, uno stadio, un teatro altre strutture ricreative e assistenziali. Le case e gli appartamenti erano tipologicamente differenziati: case d’appartamento in edifici a corte o isolati, case a schiera, ville unifamiliari, complessi polifunzionali.
8 – La “passarella del tessitore
È un ponte pedonale di collegamento per i dipendenti dalla città sociale alla Marzotto.
9 – La “Marzotto”
Nasce come Manifattura Lane Gaetano Marzotto e Figli nel 1836 e si consolidò durante il primo conflitto per le commesse militari.
Rinominata nel 1912 Filatura di Lana e Pettine Gaetano Marzotto e Figli, venne poi scissa in due imprese, ma grazie a G. Marzotto Junior nel 1932 si ricostituì una unica realtà aziendale, mantenendo comunque distinte le sedi divenendo nel 1952 la Manifattura Lane Gaetano Marzotto e Figli di Valdagno. A seguito del secondo conflitto, l’arrivo nel 1946 degli aiuti americani dettero nuovo impulso per la ripresa.
La diversificazione produttiva nel settore abbigliamento, operata alla fine degli anni ‘50 assieme all’ammodernamento dei macchinari dal 1955 si rivelò in linea con i cambiamenti socio-economici in atto.
Dato storico rilevante risale al 1961: il tessile ridimensionò al 50% le attività dell’impresa, mentre l’abbigliamento salì al 31%.
La Marzotto, quindi, giocò un ruolo da protagonista negli anni di costruzione dell’industria dell’abito pronto fronteggiando i profondi cambiamenti negli anni Settanta, durante i quali creatività ed innovazione erano le forze trainanti dell’essere competitivi sul mercato.
10 – La “tramvia a vapore”
L’Azienda nacque nel 1879 per merito di una Società inglese che gestiva un’unica linea: la Vicenza – Montecchio – Valdagno con diramazione da Montecchio ad Arzignano.
Il primo viaggio della tramvia a vapore sulla linea Vicenza – Valdagno risale al 2 agosto 1880. l’elettromotrice n°001 fa bella mostra presso la stazione FTV di Valdagno.
Restaurata nell’anno 2000 in occasione del 120° anniversario della fondazione della Società Ferrovie e Tramvie Vicentine.
I luoghi sono descritti secondo l’ordine di percorso
Percorso in bici
11 – Lo stabilimento Marzotto di Maglio di Sopra inizia la propria attività nel 1879 con l’attività di filatura della lana. Nel corso degli anni ha modificato la propria destinazione d’uso, affiancandosi alla produzione dell’intero comparto tessile alla fabbrica principale di Valdagno.
Il sedime dello stabilimento, sviluppatosi per gemmazione e continue modifiche, assume le attuali sembianze negli anni Quaranta del secolo scorso.
Attualmente è di proprietà del marchio di moda Valentino S.p.A.
12 – La filanda seta Garbin & C. Iniziò ad operare nel 1901 ospitando fino a 200 addetti (prevalentemente donne).
Detta filanda, ubicata al Maglio di Sopra, in realtà sorge in un toponimo antico chiamato dapprima “Garbin” e successivamente “Andrighetti”.
La filanda Garbin ha cessato l’attività nel 1913.
13 – Centrale idroelettrica Agno Realizzata nel 2011, è inserita in linea con la condotta dell’acquedotto consortile “Valle Agno”. Utilizza le portate disponibili delle sorgenti idropotabili afferenti al sistema acquedottistico Consortile sfruttandone il salto geodetico tra il partitore Sella in località Montagna Spaccata e i serbatoi di accumulo collegati alla rete di acquedotto del Comune di Valdagno.
13Bis – La centrale Marchesini inizia a operare nel 1901 e sorge in destra idrografica del torrente Agno.
E’ alimentata dallo scarico delle acque turbinate dalla centrale idroelettrica di Seladi posta poco a monte unitamente alle acque prelevate dal torrente Agno da una piccola bocca di presa sotto il Ponte Renato.
Negli anni Novanta il complesso turbina-alternatore originale è stato sostituito.
14 – La centrale Seladi inizia a operare nel 1906, dopo un iter durato quasi 5 anni e sorge in sinistra idrografica del torrente Agno.
E’ alimentata dallo scarico delle acque turbinate dalla centrale idroelettrica di Righellati posta in comune di Recoaro terme unitamente alle acque prelevate dal torrente Agno da una piccola bocca di presa a monte della contrada Righellati. Nel 2010 il complesso turbina-alternatore originale è stato sostituito.